
Il pensatoio
Detesto l'ignoranza, credo sia tra i peggiori nemici dell'uomo.
Non intesa in senso dispregiativo, sia chiaro, ma nella sua accezione più profonda di non conoscenza della verità.
Le persone sono spinte in questo stato bestiale sin dall'adolescenza, rischiando così di rimanervi intrappolate.
Il sistema in cui viviamo si fonda, anzi si regge sull'ignoranza della grande maggioranza degli uomini, quegli stessi uomini che, tramite un inganno diabolico, sono indotti a ritenersi sovrani.
La modernità rivoluzionaria ha la necessità di aver di fronte a sè popoli ignoranti per la semplice ed ovvia ragione che nessuna persona di buon senso sceglierebbe autonomamente la via che conduce al precipizio, alla morte.
L'unico modo per far incamminare l'umanità su quella strada è presentarla per ciò che non è realmente, agendo attraverso un artificio, un deprecabile inganno appositamente studiato.
L'uomo ingnorante, in definitiva, è più facile da gestire; si lascia guidare; tende a non fare domande, per lo meno non quelle giuste o scomode; è indotto implicitamente a considerare come autentici "dogmi" tutti i frutti del movimento rivoluzionario gnostico moderno, ecco perchè è l'uomo "ideale".
La storia che viene insegnata è quella dei vincitori (ammesso che possano davvero considerarsi tali!) ma è falsa, scritta e raccontata ad usum delphini come ammesso dal martinista Honorè de Balzac nel suo Les illusions perdues.
Sull'ignoranza

San Tommaso in cattedra (dettaglio), Filippino Lippi (1457-1504), Cappella Carafa, Chiesa di Santa Maria sopra Minerva, Roma.
La ricerca della verità è compito di ogni uomo, credo. Ma solo la conoscenza, sorretta e guidata continuamente dalla Fede e dalla Grazia del Signore, potrà liberare gli uomini dalla menzogna di cui sono prigionieri, nient'altro!
E sappiate che solo rimanendo fedeli alla Parola conoscerete la Verità, quell'unica verità che "vi farà liberi" (Gv. 8, 31-32). Sappiate che "sapientia vincit malitiam".
Eserciti schierati sulla scacchiera del mondo
Siamo pedine disposte su un'immensa scacchiera, protagonisti di una guerra che va al di là di ogni nostra immaginazione.
Volenti o nolenti tutti ne siamo destinati a prendere parte combattendo tra le fila di uno dei due eserciti: da un lato, la milizia della Civitas Dei, dall'altro quella della Civitas Diaboli.
Non esiste altra fazione, ricordatelo bene: chi crede che non fare la scelta significhi risparmiarsi la battaglia, sbaglia tremendamente! Sbaglia perchè, in realtà, ha preso già posizione implicitamente e non si accorge che quella guerra da cui vuole disperatamente fuggire vive già in lui.
Si tratta di una partita diversa da tutte le altre perchè ognuno di noi è nato libero di scegliere ove schierarsi: nessuno comanda direttamente le nostre volontà. Ecco la ragione per la quale siamo pedine uniche nel loro genere! Noi delle schiere bianche sappiamo, tuttavia, che confidando nelle nostre uniche forze non riusciremo a resistere all'attacco del Nemico: solo con la Grazia possiamo.
Questo tremendo scontro si perde indietro nel tempo e continua inesorabilmente anche oggi sotto i nostri stessi occhi: noi che professiamo la fede cattolica romana di sempre siamo chiamati alle armi, siamo chiamati a combattere in questa triste ora! Non possiamo rinunciare all'azione senza voltar le spalle al Nostro Re.
Per quanto l'esercito nero possa apparire immenso e spaventoso, i difensori della Verità non avranno mai nulla di che temere perchè l'Unico Re ha concesso sì al principe orgoglioso e ribelle, eternamente esiliato, di battagliare, ma gli ha negato la vittoria.
Questo è un appello: uomini e donne fedeli al Sovrano dell'universo intero, resistete! Mantenete le vostre posizioni fino alla morte perchè "grande sarà la vostra ricompensa" un giorno: ce lo ha promesso il Nostro Signore e sapete bene che manterrà la parola data perchè Lui è Verità.
Come è stato detto a me, ora io lo dico a voi: diffidate da chiunque si professi vostro amico e neghi l'esistenza del nemico perchè o è un impostore o non sa.
Non cedete terreno, nè ora nè mai! Verrà il giorno in cui la guerra tremenda terminerà, ma fino ad allora vigilate e mantenetevi ben saldi.
Cupi saranno quei giorni in cui l'umanità si troverà alla battaglia finale: in molti abbandoneranno le schiere del Bene, alcuni Capi tradiranno miseramente, altri ancora vorranno far credere che non vi sia alcuna guerra!
Vi diranno di deporre le armi, prima tra tutte la Preghiera, di lasciar cadere lo scudo, di spogliarvi della vostra armatura. Vi insegnaranno falsità o vi costringeranno al silenzio, alla gogna pubblica facendovi passare per i nemici da deridere e schiacciare.
Ma voi, amici, avete fatto una promessa, non dimenticatelo mai! Non rompetela! Abbiate i piedi ben piantati sul suolo, un portamento fiero, lo sguardo vigile; lo scudo sia alzato con forza a difesa vostra e del vostro compagno di battaglia; la spada sia ben stretta nella vostra mano e pronta a vibrare il colpo.
Il Nostro Re trionferà e in quel giorno dovremo aver fatto di tutto per stare lì con Lui.

"Memento homo"
Recentemente ho avuto modo modo di parlare con diverse persone "cattoliche" di religione. Tra le tante questioni emerse, ce n'è una che mi ha fatto pensare molto: la mancata consapevolezza dell'esistenza dell'Inferno.
Non voglio spaventare, ma semplicemente far ragionare: dobbiamo sapere che ogni nostra affermazione porta con sè innumerevoli implicazioni e in materia religiosa questa regola vale più che in ogni altro campo.
Un cattolico non può in alcun modo sostenere che l'Inferno non esista senza svuotare completamente la Verità, macchiandosi di una colpa indicibile!
Seguitemi nel ragionamento: negare l'Inferno significa negare il Giudizio; negare il Giudizio significa negare la Colpa (il peccato); negare la Colpa significa negare il Sacrificio espiatorio della Croce; negare il Sacrificio significa negare la divinità di Gesù Cristo Nostro Signore. Ecco che con una frase apparentemente innocua si cade nell'eresia e si svuota il Cattolicesimo. Chi nega l'Inferno non può definirsi cattolico, almeno non nel senso autentico del termine.
Non lasciatevi ingannare: so bene che oggi le persone non vogliono sentire parlare di peccato e meno che mai di Inferno, ma parlare è proprio ciò che urge più di ogni altra cosa in questi tempi.
La Fede cattolica è esclusivamente quella rivelataci da Dio stesso e fissata negli articoli del Credo niceno-costantinopolitano: non si può far cadere nulla di ciò che si professa lì senza abbandonare la Verità, ricordatelo sempre amici miei! Non possiamo farci una religione self-made, una fede "a (nostra) misura", più simile ad una "pappa del cuore" che ad una religione: noi siamo cattolici romani e la nostra fede è quella custodita senza alcuna soluzione o modifica nel Depositum affidato da Dio alla Sua Chiesa, la Chiesa romana di sempre.
